La ceramica, sicuramente una delle arti più antiche, si affermò a Faenza, grazie anche al terreno ricco di argilla, in particolare nel Medioevo, quando la città diventò un centro di primaria importanza. Fin da questa prima fase i manufatti di argilla grezza venivano sottoposti dagli artigiani ai due processi di rivestimento che ne avrebbero consentito in seguito la decorazione: l’ingobbiatura, cioè un leggero strato di argilla candida reso impermeabile da un velo di vernice e decorato mediante incisione con un chiodo, e, a seguire, la smaltatura, con la tipica decorazione a pennello (maiolica).