Foto: Rocca di Bagnara di Romagna – Ercolanc, Wikimedia Commons

Certa è la presenza degli Etruschi, seguiti dai Galli Boi e Lingoni, nel territorio di Bagnara di Romagna, interessante centro del settore nord occidentale della pianura alluvionale che circonda Ravenna. Qui la centuriatio romana è evidente ancora oggi, con la via Longa, il cardo maximus di Bagnara, perpendicolare alla via Emilia.

Distrutta nel 1222 dai guelfi bolognesi in lotta contro Imola, che al tempo possedeva il “castello” di Bagnara, la città fu ricostruita attorno allo scomparso Oratorio di San Giovanni su cui venne eretta nel 1484 la Chiesa Arcipretale dei SS. Giovanni e Andrea. La chiesa, trasformata ed ampliata prima nel XVII sec. e successivamente nel XVIII sec. dall’architetto imolese Cosimo Morelli, conserva, oltre al fonte battesimale in pietra e al portale di tabernacolo in arenaria del XV sec., la statua della Madonna del Voto, una terracotta policroma dello stesso periodo, rinvenuta nell’argine del fiume Santerno. In seguito alla delibera consiliare del 1631, per l’avvenuta preservazione dalla peste, fu istituita la festa annuale del Pubblico Voto che si celebra nel mese di luglio.

Luogo fortificato già nel 1129, come testimonia una bolla papale, Bagnara è l’unico esempio di “castrum” medievale integralmente conservato della pianura emiliano-romagnola. La fortificazione dell’abitato ha avuto sempre la massima importanza, dovuta soprattutto alla posizione strategica rispetto Imola che provocò numerose lotte tra le varie famiglie potenti per il suo possesso, tanto da subire numerose modifiche fra cui la costruzione del mastio da parte di Caterina Sforza. Di notevole interesse oggi sono il mastio e il cortile centrale, restituito all’aspetto rinascimentale, alcuni ambienti interni con i soffitti lignei originali, i supporti di ferro del ponte levatoio posto a mezzogiorno, i bei loggiati sulle cortine di levante e settentrione, il pozzo di riserva idrica e la scala a chiocciola formata da 78 monoliti in arenaria sovrapposti. Attualmente sede del gabinetto del sindaco e degli uffici comunali, merita una visita anche per la sala consiliare dove è possibile ammirare otto dipinti di scuola bolognese del XVII e XVIII sec.

Foto: Anna Lolli e Pietro Mascagni - Michele Zaccarini, Museo Pietro Mascagni

Tutto questo ha valso a Bagnara di Romagna l’ingresso quest’anno al Club dei Borghi, creato dall’Associazione de I Borghi più belli d’Italia con l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti.

Degno di una visita è anche il Santuario della Beata Vergine del Soccorso, costruito nel XVIII sec. su disegno di Cosimo Morelli, che custodisce un’immagine in ceramica della Madonna del Soccorso, un tempo posta su una quercia al di sopra di una pozza le cui acque erano considerate miracolose, a cui la popolazione si affidava per avere protezione.

Nel 1975 è sorto il Museo Pietro Mascagni grazie alla donazione della bagnarese Anna Lolli, ispiratrice del maestro livornese. Il pezzo forte della collezione è costituito da un epistolario di Mascagni di circa 5.000 lettere, cui si aggiungono diversi cimeli tra cui un pianoforte, spartiti e fotografie.

Accanto a questo è nato il Museo Parrocchiale A. Mongardi che raccoglie oggetti di carattere religioso prevalentemente provenienti da chiese del territorio bagnarese come la pala d’altare di Innocenzo da Imola, un raro antifonario, un graduale, una Bibbia e un Concordantiae Biblorum del XVI sec.

Nei pressi del paese si trova la Villa Morsiani-Bernardi, edificio appartenente all’antica famiglia romagnola dei conti Morsiani, fortificato del XV sec., modificato nel XVIII sec. e adattato a residenza nobiliare con una bella cappella gentilizia. Dal dopoguerra ospita un centro noto ed apprezzato a livello internazionale per l’allevamento e la selezione del cane San Bernardo, grande passione della famiglia, oltre alla sede della Fondazione Internazionale “Antonio Morsiani” di studi sul cane, istituita nel 1996 ed unica nel suo genere per la cultura e gli studi scientifici di cinofilia.

Chiesa di San Francesco a Cotignola - Alberto Dessì, Wikimedia Commons

Bagnara di Romagna è nota anche per essere stata il primo centro della Romagna a vantare la coltivazione dello zafferano grazie a Cristiana Conti che decide con la famiglia di cambiare il modo di vivere, acquista un terreno con un vecchio rudere e nel 2011 mette a dimora i bulbi di zafferano acquistati dalla Sardegna dando vita all’Azienda Agrituristica “I Cuori”.

Articolo pubblicato su piunotizie.it.

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